Yattaman decrittato
Spesso gli insegnamenti più profittevoli si nascondono nei posti più imprevedibili.
Come il cartone animato nipponico Yattaman.
Il white project è maturato in un’epoca decadente che manca di un tratto peculiare dei decadentismi del passato: la bellezza.
L’era dei consumi ha imposto il concetto di qualità sopra la quantità, ha sacrificato i maggiori talenti contemporanei in campo artistico a formulare design di oggetti che si possano vendere. Le cose che si possono vendere hanno un obbligo: non devono durare troppo a lungo, devono consumarsi. Ed è così che l’Italia che ha prodotto enormi capolavori artistici lungo tutta la sua storia precedente l’Unità, oggi è ridotta alla mediocrità dove non al degrado. Diretta conseguenza una generale tristezza che la contemplazione del degrado genera necessariamente.
Immaginate un cittadino di uno dei tanti regni, stati, ducati, signorie, repubbliche marinare che resuscitasse oggi e passeggiasse nella sua città. Quante cose nuove belle abbiamo saputo creare? Vedrebbe uomini e donne mediamente più felici di quelli della sua epoca?
La tesi che sostiene l’Esiliato è che sia stato attuato un attacco psichico di enorme portata e decennale durata al senso della bellezza dei cittadini della nazione. Forse proprio per conseguire un parallelo dilagare di una depressione rassegnata epidemica. Gli scopi che si vogliono ottenere (e quale sia quello prioritario) non gli sono ben chiari. Quello che ha chiaro è la necessità di un contrattacco sullo stesso piano, diciamo un attacco esoterico, volto a ripristinare la fame di bellezza e felicità.
Ma il problema è non venire scoperti da coloro che avevano un interesse a imporre il nuovo regime psichico. Allora ha formato un gruppo di lavoro su contenuti culturali stranieri e quando comunicavano al telefono, i mistici parlavano tra di loro in giapponese antico, rendendo di fatto impossibile comprendere di cosa stessero parlando.

Ed è così che si è pervenuti ad una nuova definizione di canoni estetici ispirati al personaggio di Miss Dronio del cartone animato nipponico Yattaman (un cartone che sprizza simbolismo di Gurdjieff da tutti i pori).
E finalmente, dopo millenni di tirannide dogmatica dell’Etica Nicomachea, il superamento da parte della nuova Etica Boyakkea.
Forse, se il gruppo di studio terminerà le ricerche in tempo – prima che gli agenti Smith di questa Matrix Consumistica riescano a fermarli (si stanno ormai avvicinando) –
… forse per la prima volta verranno fornite le chiavi di lettura esoteriche del misticismo Tonzuliano. Come dire decrittare il manoscritto di Voynich!
In sintesi: l’impulso necessario a scatenare una disobbedienza contagiosa passa attraverso il trionfo della morale anti-eroica del trio Drombo sul fariseismo degli insopportabili Yattaman!
Questo è un pezzo del messaggio criptato nel white project.
Chi mai aveva osato vedere così tanto in un cartone animato?