Prova ad immaginarlo come un virus se vuoi
Pensa al white project come se fosse un virus!
L’idea potrebbe apparire un po’ bizzarra, la verità è che questa cosa per cui non era nemmeno previsto un nome, è alquanto indefinibile. E se la si deve definire per forza ci sono svariate possibilità (che poi vale anche per te no? in quanti modi potrei definirti? 101? 1001? Un miliardo e 1? Un trilione? E tu mi dirai: un trilione e 1 vorresti dire? E io ti risponderei: no, un trilione e basta, non darmni sempre per scontato!).
In campo medico scientifico noi la vediamo sia come una valvola di sfogo per la creatività di gente con molto tempo da perdere, come terapia antidepressiva atipica, come inibitore selettivo della ricaptazione della triceratropina, come… l’elenco sarebbe lungo anche limitandoci a questo campo! Ma forse la definizione più affascinante è proprio quella di virus WP.
Evitiamo subito ogni possibile equivoco (abbiamo letto mail e commenti che ci motivano a specificare quanto segue): non si parla qui di virus informatici. Il sito web e le altre pagine del WP non sono state infettate appositamente e non abbiamo tra i nostri sponsor società produttrici di antivirus. Tanto meno le tracce musicali del WP contengono suoni capaci di produrre strani effetti occulti (hanno insinuato anche questo, che produrremmo onde sonore capaci di friggere il cervello, perchè a volte capitano persone che non distinguono i mondi onirici e i quelli materiali…), a meno di considerare tale anche una semplice… emozione.
Il riferimento è alla definizione wikipediana di virus inteso come “ogni sostanza nociva (tossina o microrganismo) capace di determinare una malattia”.
Chi ha visto la tredicesima puntata della seconda stagione di Fringe magari ricorderà cosa diceva Walter bishoP al riguardo.
W bishoP: “Se riuscissimo a isolare il ceppo, potremmo essere in grado di comprendere la personalità di questo virus“.
Astrid Farnsworth: “Personalità?”
W bishoP: “No, i virus non sono persone, è vero. Ma sembrano avere una mente propria. Il virus della rabbia non sopravvive nell’acqua. Così infligge all’ospite una paura dell’acqua paralizzante.
…Più cose apprendiamo sui virus più essi ci sembrano inverosimili, negano la nostra definizione di vita e di morte. La loro unica funzione sembra essere quella di sopravvivere per replicarsi. E di usarci come veicolo per il loro scopo“.
…
“…potrei avere un’ipotesi per spiegare il comportamento di questo virus… questo virus vuole propagarsi, ma per poterlo fare necessita di altri organismi da infettare … ora che ha contagiato con successo altra gente, ho l’impressione che il virus si renda conto di essere trattenuto in quell’edificio e quindi vuole uscirne per continuare a diffondersi“.
Rivedendo questo episodio della fiction preferita di sempre sia dell’Evaso che dell’Esiliato, è difficile non pensare al WP.
Potremmo immaginacerlo come un virus che ha fatto sforzi enormi per migrare dapprima dal mondo astrale alla mente dell’Esiliato, impiegando come veicolo niente di meno che un arcangelo! (Prima che me lo chiedi di questo non posso anticiparti nulla, perché sarà il tema di un prequel della web serie di cui non siamo ancora riusciti a pubblicare nemmeno un episodio, quindi consentimi almeno un poco di scaramanzia).
E che successivamente ha cercato di propagarsi attraverso il sito web e i social network (a proposito, lo sai che abbiamo anche un canale YouTube? E che porta fortuna iscriversi? No-oo????? Ora lo sai!).
Ma ora sembra che i social network e la rete inizino a stargli stretto come stava stretto al virus di Fringe un solo edificio (la cui popolazione giustamente era stata isolata in quarantena). E allora qual’è lo step successivo? Abbiamo ricevuto idee dai WPnauti e dagli accoliti molto più tridimensionali di quelle che il solo Esiliato aveva ideato (o meglio: creduto di ideare, ignorando che questo impulso fosse un effetto del virus sul “paziente zero della WPdemia”).
Due esempi: i murales e i flash mob che ci ha suggerito l’accolito Neko, il quale – non per vantarci di avere accoliti intelligenti, a differenza della setta dell’Antico Ordine – ma è un ragazzo geniale (a dimostrazione che gli hikikomori e gli ex-hikikomori sono persone speciali!). Non sono due idee carine? Ebbene: ne stiamo implementando una (se troviamo un numero sufficiente di accoliti a Milano)!
Ma poi perchè limitarci al solo territorio nazionale? Stasera parleremo con l’accolito Alessio che ci ha segnalato “eventi Fringe” dall’altra parte del pianeta: l’Australia. Eventi inspiegabili ma chiaramente connessi con il WP. Segno che l’azione del Wirus Psichico si sta propagando a velocità inimmaginabili, ha già emanato i semi da cui potrà generarsi il world white project a quanto pare. Ma di questo scoprirai di più quando pubblicheremo il video con la sua indagine sul posto degli eventi WPhringe, non voglio rovinarti la sorpresa! Ricordi la meraviglia che hai provato quando hai scoperto che l’Evaso aveva provocato, per una svista, la comparsa della W di white project sul palmo delle tue mani? Beh, quello è niente rispetto agli eventi WPhringe in Oceania.
Al WP team siamo molto entusiasmati però anche un poco impauriti, come i bambini che ascoltano la lectio magistralis abusiva all’inizio dell’episodio citato di Fringe (2×13).
“Vedete, quando si aprono delle nuove porte, c’è un prezzo da pagare. Ora, immaginate: stasera, date un’occhiata sotto il letto. E guardate un po’: ci trovate un mostro. E quello vi mangia all’istante. Dunque, se voi non aveste cercato quel mostro non l’avreste trovato e ve ne stareste ancora nei lettini, invece di farvi lentamente digerire nello stomaco di quella creatura. Ma, si spera che le vostre sorelle e i vostri fratelli vi abbiano sentiti urlare e la vostra esperienza diverrà una lezione preziosa per loro“.
(Walter bishoP tiene una “lectio magistralis” abusiva ad un classe di scuola elementare nell’episodio 13 della seconda stagione di Fringe)
[Immagini Shutterstock modificata dall’accolito Andy Ripli che ringraziamo].
io vedo il wp come un grande oceano, pieno di tante cose sepolte che però con il tempo stanno e verranno fuori. ognuno di noi è libero di lasciarsi trascinare dalle onde oppure decidere di rimanere a riva guardando da lontano gente che all’orizzonte naviga. io la vedo cosi, e sono pronto a navigare in questo oceano con la mia barchetta che pian piano diventerà una nave.