Profeti minori in che senso? Spiegazioni parte prima

Molti ci hanno scritto mail o messaggi dove chiedevano spiegazioni sugli scopi del progetto e sul significato della pretesa natura profetica dell’Esiliato e dell’Evaso.

I nostri due allora hanno pensato bene di confrontarsi a questo riguardo per venire a capo della questione e dirimere i legittimi dubbi dei loro affezionatissimi ammiratori.

E’ emerso che entrambi non fossero consapevoli di cosa esattamente richiedeva il loro “ingaggio”. Non erano presenti contratti né previsti emolumenti, solo una chiamata ufficiale dai piani alti dell’albero della vita, quelle che popolarmente sono indicate come le alte sfere ma che per gli addetti ai lavoro sono chiamate più propriamente le “alte sephiroth” (quella più in alto si chiama Keter, sopra ancora vi è Ain Soph, il Nulla Infinito, secondo la cabala).

Se qualcuno vi dicesse di aver comunicato direttamente con quel livello di esistenza inerente la volontà sublime ed il nulla che gli viene creato attorno (perchè dal Nulla la volontà possa manifestarsi creando qualcosa), livello cui accedono soltanto i serafini, ti inviterei a diffidare di lui, perché sarebbe come se una formica sostenesse con le sue amiche di aver parlato direttamente con te. Per carità, nessuno qui vuole insinuare illazioni su esimi colleghi profeti del passato che possedevano talenti ormai perduti dal genere umano. Talenti che probabilmente facevano di loro delle possibili eccezioni (in quanto all’udire, ma mai al poter vedere con occhi umani). Ma nel nostro umile caso si è trattato di un comunicato diramato per mezzo dell’arcangelo Gabriele all’Esiliato ed all’Evaso “per conoscenza” (sai come quando metti qualcuno “per conoscenza” in una mail, e dicono “a questo proposito coordinati con l’Evaso, che ci legge in copia”? Stessa cosa.

L’arcangelo è apparso nella psiche dell’Esiliato con le sembianze di un personaggio pubblico contemporaneo che lo rappresentasse al meglio nella sua essenza di “disturbatore“, portatore di “problemi” più che di soluzioni o liete novelle, assegnatore di incarichi. Ed ha rilasciato delle istruzioni e dei compiti di cui ti daremo notizia all’interno di un episodio della stagione “WPrequel” che uscirà al termine della web serie principale e racconterà appunto alcuni antefatti che precorrono gli eventi raccontati nella prima stagione.

Qualcuno storcerà il naso a sentir definire disturbatore un arcangelo, ma questa sintesi riflette quello che ho imparato dall’angelologo italiano più geniale, Igor Sibaldi: dice di loro che sono annunciatori, ma specifica che annunciano problemi e progetti, cambiamenti che possono mettere a dura prova la vita tranquilla delle persone. Ne è prova la decrittazione del messaggio crittato nei nomi di due arcangeli:

il primo arcangelo, Nemamiyah, si può descrivere con il motto “Il mio agire è fruttuoso dove ha grandi ostacoli”;

il Metsara’el, cela nelle sue lettere ebraiche lo slogan “Al confine dei territori noti, io proseguo per vie tortuose”.

E chi volesse approfondire oltre può leggere il Libro degli Angeli che può ordinare a questo link (arrivando sulla pagina da questa se comprerete il libro Macrolibrarsi ci verserà un piccolo compenso). Un libro molto interessante a cui si può imputare quale unico difetto il non voler condividere le fonti bibliografiche con quanti volessero approfondire la materia. Per scoprire da quali cabalisti, per fare un esempio, Igor abbia ricavato i colori attribuiti ai nove cori angelici.

Ad un Arcangelo, o per meglio dire all’Autore del messaggio di cui la creatura si fa latore, non è consentito dire di no. Normalmente obiezioni da fare ce ne sarebbero eccome, immagina di dover dire al tuo fidanzato con cui non hai mai avuto rapporti intimi, che sei incinta, oppure di dover comunicare alla tua moglie ottuagenaria che diventerà madre, come ha sempre desiderato … fino a 3 decenni fa. Ma obiettare può significare perdere il dono della parola per 9 mesi, come accaduto a Zaccaria, quindi meglio concentrarsi ed essere certi di aver afferrato bene il briefing. Allora l’incarico è stato assunto dall’Esiliato e, dopo qualche resistenza, il suo fratello in spirito ha accettato di stare al suo fianco in quella che sarebbe stata la loro sfida più difficile…

…Scappare! Far perdere le proprie tracce e nascondersi in qualche anfratto del globo terrestre “dimenticato da Dio”. hanno fatto una ricerca su internet per scovare posti remoti, salvo poi ripiegare sul suggerimento dato loro dall’Oracolo di Delirium City. Però quello parlava di una certa Tarsis e non capirono se si riferisse a Tarso in Cilicia, a Tartesso in Spagna, a Tharros in Sardegna o a Galle in Sri Lanka. Però, pensando all’idea di restare 3 giorni nel ventre di un grosso pesce, l’Esiliato, che soffre di claustrofobia, e l’Evaso che è schizzinoso, decisero di rinunciare all’idea della diserzione.

Passo successivo capire meglio il da farsi. Cosa dovrebbero fare esattamente due profeti minori? Dal web è emerso che i profeti dovrebbero essere dediti al comportamento mistico ed estatico, ricavare da queste condizioni psichiche ai confini della realtà dei precetti captati da oltre il confine tra l’umano ed il divino, per poi riferirli con parole semplici. E magari con quel tocco di velata minacciosità rimproverare se necessario le ingiustizie che dovessero verificarsi durante il loro ministero. Utili poi una ferma autorevolezza, la certezza delle proprie fonti e di averle interpretate correttamente, il dare per scontata la propria salute mentale. Tutte cose che dopo breve tempo si acquisiscono per deformazione professionale. Sebbene ai profeti più carismatici contemporanei, è concessa anche un poco di autoironia, amabile senso dell’umorismo e altre piccole concessioni alle esigenze del marketing esoterico.

Dovete sapere che intere religioni poggiano sulle rivelazioni di singoli profeti, cioè a prendersi troppo sul serio pare si rischi di essere presi troppo sul serio anche da altri.

Data questa premessa, l’Esiliato e l’Evaso si sentirono terrorizzati da un simile incarico e considerarono l’opzione “fuga”. Scartatala per le ragioni esaminate sopra, si posero il dilemma sul metodo da scegliere. Opzione A: cercare di seguire indegnamente la lista di profeti blasonati del passato pur sapendo che non ci sia molto da aggiungere a quanto da loro profetizzato. Opzione B: inventare una strada nuova e creare un nuovo pseudo-culto, che per quanto bonario e innocuo avrebbe meritato certamente l’etichetta di setta.

Alla fine, seguendo il proprio cuore, mettendoci dentro la farina del proprio sacco e seguendo i propri valori (o disvalori?), conclusero che predicare valori in cui non si crede sarebbe stato poco autentico. E fu così che si optò per l’opzione B: aggregare una piccola community di persone interessate a scoprire qualche prospettiva diversa con cui esaminare il mondo e se stessi. Una prospettiva con cui ridimensionare il proprio senso di colpa immotivato.

Tutto questo limitandoci a trattare questioni riguardanti soltanto “l’aldiquà”, già bello pieno di problemi a relazionarsi con il caos cosmico per la sola durata di una vita. E lasciando ad ognuno la scelta di quale guida selezionare per ottimizzare l’aldilà eterno. Ed è così che nasceva il progetto semi-serio e semi-sacro cui avrebbero voluto non dare alcun nome, ma che poi, sulla spinta di molteplici esigenze e i ricatti dei produttori, prenderà il nome di White Project.

fine prima parte

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