Primo dilemma del WP: meglio 1 giorno da leoni o 68 giorni da anatra?

Oggi riferiamo di un esperimento scientifico per risolvere un dilemma esistenziale: meglio vivere un giorno da leoni o 100 da pecora? O è preferibile una via di mezzo magari?

Questo è probabilmente il dilemma più importante che uno spirito dovrebbe porsi, così da decidere quale sia il risultato migliore da perseguire, l’ideale sarebbe affrontare il discorso quando si scende lungo le sephirot dell’albero della vita, prima di giungere all’ultima sephira, quella che i cabalisti chiamano Malkhut (“il Regno”) e che noi chiamiamo “questo mondo” (chi volesse iniziare a studiarla per rendersi utile alla causa come cabalista può iniziare da qui).

Per rispondere a questo dilemma esistenziale in modo scientificamente ineccepibile, i WP manager hanno organizzato una ricerca dal nome in codice C.Y.L. (però non si ricordano per cosa stia la sigla). Essi hanno destinato cospicue risorse e alle ricerche hanno preso parte anche i profeti minori del WP.

Un team di ricercatori accoliti del White Project, messi a lavorare l’uno a fianco dell’altro nei laboratori segreti alchemico-scientifici della W Productions (in una location segreta in provincia di Lucca), ha condotto degli studi in merito alla questione se sia meglio vivere un giorno da leoni, cento da pecore o soluzioni alternative. Gli studi sono stati effettuati su un campione di 16 volontari due dei quali erano proprio l’Esiliato e l’Evaso.

Ai volontari sono stati somministrati diversi mix farmacologici contenenti principi attivi quali la triceratropina, il cortexifan e via dicendo. Poi li si è sommersi in una vasca a privazione sensoriale per la durata della psicometamorfosi.

In 3 hanno vissuto 100 giorni da pecore, altrettanti 1 giorno da leoni, i restanti dieci hanno sperimentato invece: 12 ore da farfalla verde della specie Ornitopthera Goliath (toccato all’Evaso), 3 giorni da aquila, una settimana da rinoceronte, 10 giorni da cavallo, 3 settimane da ippopotamo, 35 giorni da camaleonte, 50 giorni da cucciolo di orso, 68 giorni da anatra (toccata in sorte all’Esiliato), 83 giorni da bradipo, 150 giorni da scarafaggio (di cui i primi 22 stando vicino alla mamma scarafaggio, o per meglio dire un esemplare a cui era stato praticato precedentemente dall’Evaso una ipnosi mentalistica per convincerla di essere appunto la madre della nostra cavia).

Le dispendiose risorse messe in campo per questa ricerca hanno portato ad una strana scoperta. Vale a dire che il primo posto spettasse al cucciolo di orso. Calmoroso è parso il fatto che allo stesso risultato fosse giunto decenni addietro un mistico napoletano geniale. Nel video estratto dal suo film “Scusate il ritardo” potete constatarlo anche voi!

L’Esiliato una volta uscito dalla vasca di privazione sensoriale, con i muscoli ancora intorpiditi e la mente offuscata dal cortexifan, ha chiesto immediatamente una penna e un quaderno ed ha iniziato a segnarsi degli appunti con frasi apparentemente prive di senso, del tipo “l’anatra non è un anatra”. Il dottor William Bell ha deciso di mantenerlo in osservazione per altri 2 giorni per assicurarsi che il soggetto recuperasse il proprio senno.

Poi ha dovuto prendere atto che essendo l’Esiliato poco sano di mente già da prima dell’operazione, avrebbe dovuto accontentarsi di dimetterlo con poche raccomandazioni: il consiglio più importante, scritto in rosso, era “ricordati che non sei capace di volare”. Questo in seguito all’incidente occorso all’accolito trasformato in aquila, che si era purtroppo gettato da una finestra del secondo piano dell’edificio che ospita il laboratorio (ha riportato fratture ma è miracolosamente sopravvissuto).

L’Esiliato si è lamentato del fatto che l’Evaso proprio in quel momento, dentro il suo corpo umano, stesse ancora svolazzando per il laboratorio, inseguito da due scienziati. Il capo dello staff si è giustificato dicendo che quello fosse un effetto collaterale del mentalismo che si era auto-praticato l’Evaso e degli effetti collaterali della triceratropina, inoculata al soggetto durante l’esperimento in un dosaggio che si era rivelato eccessivo per le minuscole proporzioni corporee della farfalla. A distanza di 11 ore circa il soggetto ha smesso di svolazzare ed è tornato in sé.

Da studi e ricerche condotte su materiale scientifico precedente (ricerche non dei W Labs, ma della Massive Dynamic Corp), è emerso come una opzione che merita certamente il secondo posto sarebbe quella del rinoceronte.

Probabilmente scenderebbe al terzo posto se fosse possibile effettuare anche un test come triceratopi, ma per farlo occorrerebbe mandare una intera equipe di accoliti in un mondo parallelo, cosa, al momento, impossibile da finanziare.

E tu, ti sei mai posto il dilemma del leone e della pecora. Quale variante preferiresti scegliere?

Beh, allora tienilo a mente prima di reincarnarti la prossima volta!

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