Ora tocca a te: affronta il primo dilemma delle locuste entro sabato a mezzanotte
Dopo mesi di formazione ed esplorazione del tuo mondo interiore e degli anfratti psichici dove ami nascondere il tuo io è giunto il tempo delle prime verifiche con un dilemma.
E stavolta non è vietato copiare. Anzi copiando, sia giusto sia sbagliato, avrai automaticamente superato la prova di idoneità a “questo mondo”, il mondo che ti vorrebbe omologato e propenso a cercare ogni alibi per non pensare una risposta con la tua testa. Noi però ti incoraggiamo a non copiare perchè tanto non ti verrà dato nessun voto, poi perchè stiamo discutendo di un problema astratto e infine perchè entrambe le opzioni conducono comunque ad un esito catastrofico. Argomento del primo dilemma: come usare il potere che derivi da una conoscenza esclusiva.
Quasi tutti gli esseri umani, se dai loro un potere sugli altri, tenderanno ad utilizzarlo nel modo sbagliato. Questo per il semplice motivo che il modo giusto di utilizzare il potere sugli altri sarebbe quello di non usarlo. Decidere al posto degli altri è già un abuso. Però ci sono moltissimi casi in cui l’esercizio del potere è obbligato. Non usarlo è impossibile, poiché il potere generalmente non da il potere di non usare il potere. Sono quei casi in cui non usare il potere equivale a determinare delle conseguenze della stessa portata che se lo si utilizzasse. Quel potere ti obbliga a scegliere in che modo utilizzarlo. Vorremmo che tu ti allenassi con degli esercizi astratti, a imparare a fare il miglior possibile utilizzo del potere il giorno che ti trovassi obbligato a fare una scelta sul modo in cui usarlo. Stiamo formando nuove leve di profeti minori e tocca dunque farvi un briciolo di formazione (checchè se ne dica che la profezia c’è l’hai nel sangue… Certo, se hai inumerò di telefono di Dio quello è un altro discorso…).
Primo dilemma del profeta: il potere di una conoscenza segreta
Il mistico Yogo nel gioco Sacrifice era un sacerdote di Persephone, ma ai tempi in cui si svolgono questi fatti, 8 millenni più tardi, lo ritroviamo a godersi la vecchiaia svolgendo piccoli servizi da guaritore agli Yeomen, gli ominidi della nazione Glebe devoti a James, il Dio della Terra.
Tu sei il mistico Yogo. Cosa sia Yogo e a cavallo di che bestia balzi qua e là non è dato sapere. Però per la durata di questo test gentilmente cala il tuo io nel suo corpo. Dopo tutto sul funzionamento del tuo corpo e della tua psiche non ne sai molto di più eppure ti ci cali 24 ore al giorno senza mai fare una protesta o sporgere reclamo verso chi ti ci ha infilato senza domandarti neppure il permesso.
Yogo ha ricevuto come riconoscimento del suo prezioso contributo alla città di Quorog ed alla salute dei suoi contadini, di poter abitare nella torre più alta del castello. Sotto di lui vi sono due piani disabitati perché i geomanti Grakkus e Charlotte (le massime autorità di tutta Agothera) si sono recati in villeggiatura per migliorare la cagionevole salute del giovane figlio Gammel.
Yogo un mattino si affaccia dalla finestra della sua torre e scorge un’onda nera in lontananza che muove in direzione di Quorog. Si tratta di un muro di locuste nere onnivore alto 4 metri, a 5 giorni di distanza dal villaggio, che è diretto verso di esso per nutrirsi di qualsiasi cosa commestibile vi troverà all’interno: esseri viventi, vegetali, legna, forse persino carbone e mattoni delle case. Qualora la fama della voracità delle locuste geneticamente modificate dai necromanti di Charnel (dio della morte) sia meritata. Il necromante Acheron ha allevato una specie di grossi scarrafoni che sparano raffiche di locuste ronzanti e rosicchianti a lunghe distanze, mentre la sacerdotessa Seerix comanda legioni di unità volanti più veloci e flessibili, anche se dotate di un getto di locuste più ridotto.
Osservando in altre direzioni Yogo scopre che deve trattarsi di uno sciame distribuito ad anello, un anello che stringe come un cappio al collo di Quorog. Il coordinamento dell’operazione avrà probabilmente chiamato in causa anche lo stregone mercenario Jadugarr. L’esercito che circonda la città in ogni direzione, come un cerchio dello spessore di tre metri e alto 4, si restringe di un quinto della distanza che lo separa dalla città ogni giorno, ispessendosi come se non fosse già abbastanza spesso. Non occorre sforzarsi per prefigurarsi lo scenario apocalittico ineludibile. Tra 5 giorni non sopravviverà un solo abitante di Quorog. Persino il leggendario generale cinese Sun Tsu, autore di un bignami sulle tecniche di guerra che va fortissimo in tutte le università di strategie belliche e guerre psicologiche e batteriologiche, in un simile frangente, si sarebbe arreso. Avrebbe acceso una sigaretta, avrebbe fissato l’asfalto (o qualcosa dei suoi tempi che ci somigliasse) e avrebbe sprizzato qualche amara lacrima impotente dagli stretti occhi a mandorla.
Eppure, sebbene tra sei giorni la situazione sarà la stessa a prescindere da cosa farà Yogo, al mistico si impone una terribile scelta da compiere.
A Yogo si presentano due possibilità:
A) TACERE oggi e per sempre, dato che domani iniziano i 4 giorni di festeggiamento al dio minore Rosamundsenarius, protettore di Quorog, in onore del quale ogni profeta, sacerdote e visionario, deve stare in assoluto silenzio, pena la tortura a morte per blasfemia.
Trascorreranno 4 noiose giornate di quieti festeggiamenti rituali, moderati pasti, tutti lavoreranno 7 ore invece che 9. Tutti meno te godranno la piacevolezza della routine, che tutto sommato potrebbe essere preferibile alla disperazione di una condanna a morte inesorabile, collettiva, senza possibilità di scampo per nessun bambino presente nella città. Città in cui risiedono 22.000 Yeomen.
B) RIFERIRE la sorte inesorabile che si deve abbattere su Quorog nell’arco delle prossime 120 ore. Se informa la cittadinanza scoppierà il panico, le forze dell’ordine potrebbero disertare e fomentare il caos. Oppure prevarrà il buon senso (dopo tutto ci sono scorte di cibo a suffcienza per un mese, nulla vieta di fare grandi libagioni per 5 giorni senza escludere nessuno): alcune persone approfitteranno della conoscenza che tu hai donato loro per saldare i conti in sospeso col loro passato, domandare scusa per ingiustizie commesse, confessare tradimenti, salutare i loro cari. Oppure fare le cose che hanno sempre desiderato di fare e non hanno mai avuto l’occasione giusta, come sperimentare qualche sostanza proibita. Ed a qualcuno potrebbe anche venire in mente una soluzione geniale. Anche se al momento pare impossibile sperarci seriamente. Infine ci sarebbe il tempo di organizzare un suicidio collettivo per garantire a tutti la morte più indolore e dignitosa possibile, magari ai più piccoli senza neppure informarli dell’eutanasia. Condisce questo scenario la furia dello scatenato Rosamundsenarius che vedendosi mancare le onoreficenze e i rituali dovuti, e mancando delle facoltà intellettive necessarie a contestualizzare l’accaduto, probabilmente si aggirerà come una giugantesca faina per sbranare quanti gli capitino sotto mano, senza che nessun’arma possa levarsi anche solo per legittima difesa (Rosamundsenarius è un figlio del Dio James, il Dio di Agothera che governa anche Quorog, nessun Yeomen oserebbe fargli un graffio).
Per favore vota: A o B. Puoi motivare, giustificarti, scusarti, piagnucolare, ma, se rispondi, la prima lettera del tuo commento dovrà essere inesorabilmente A o B. Se non scegli nulla equivale a scegliere B. In base a chi “vince” si proseguirà con il secondo dilemma del profeta.
B
B proporrei una soluzione. Radunare tutti l indispensabile e partire tutti per una direzione andando a incrociare il muro finche non è ancora cosi spesso in modo da poter permettere a parte della popolazione di salvarsi.
a